di Stefano Bartoletti
Ciao, sono Stefano, uno sviluppatore freelance!
Mi occupo principalmente di Front-End e sviluppo creativo, specializzato nella collaborazione stretta con i designer per realizzare progetti che uniscano creatività ed estetica a solide competenze tecniche.
Uno degli aspetti più complessi nello sviluppo web è la collaborazione tra designer e sviluppatore, due figure molto vicine ma che spesso faticano a trovare i giusti punti di contatto e di dialogo.
Chi lavora in questo ambito si sarà sicuramente trovato in situazioni in cui non si sente capito dalla controparte. Succede, ad esempio, quando:
- Lato designer, ci si sente dire “questo non si può fare” senza spiegazioni pratiche, percependo la risposta come pigrizia o scarsa volontà di comprendere determinate scelte progettuali.
- Lato sviluppatore, si ricevono bozze grafiche molto curate (magari già approvate dal cliente) che comportano soluzioni difficili da implementare secondo buone pratiche di sviluppo o che richiedono tempi e costi superiori a quelli preventivati.
Queste situazioni possono sfociare in momenti critici, come il temuto hand-off. Bisogna ammettere che esistono complessità specifiche non semplici da far comprendere a chi non ha esperienza diretta, anche quotidiana, di queste pratiche lavorative. Senza reali attitudini al dialogo e alla comprensione, è facile trovarsi in una situazione di stallo.
Un paragone che faccio spesso, anche per via della mia esperienza passata, è quello tra architetto e ingegnere in edilizia: due professionisti con ruoli specializzati, ma complementari.
- Da un lato serve una struttura solida per garantire stabilità all’edificio.
- Dall’altro, gli spazi devono essere funzionali e “a misura d’uomo” — a meno che il brutalismo sovietico sia la tua passione, ovviamente! 😀
Per ottenere questo equilibrio, è fondamentale conoscere il lavoro dell’altro, capire come i due ambiti si integrano e condividere basi comuni, sia tecniche che teoriche. Solo così si può sviluppare un linguaggio comune e riconoscere che il proprio contributo è solo una parte del tutto, non la più importante e sicuramente non l’unica.
Lo stesso vale per designer e sviluppatori: il risultato finale non può basarsi solo sull’estetica o solo sulla tecnica. E il dialogo tra queste figure deve essere continuo e profondo, proprio come tra architetto e ingegnere.
Quindi, qual è la soluzione? E soprattutto, chi sono io per suggerirne una?
Non ho verità assolute, ma ho imparato alcune cose che mi aiutano a collaborare bene con i designer — e spero possano aiutare anche loro a lavorare bene con me:
- interessarsi alle basi del lavoro dell’altro, senza dover diventare esperti, ma abbastanza per comprendere linguaggi e problematiche diverse.
- essere coinvolti nell’intero processo produttivo, non solo nella propria parte.
- mantenere un dialogo costante dall’inizio alla fine del progetto, non solo in momenti chiave (come l’handoff), contribuendo anche come consulenti nelle fasi che non ci riguardano direttamente.
- costruire relazioni durature, anche se al primo progetto l’intesa non è perfetta: non si vincono le Olimpiadi con il talento teorico, serve allenamento.
- dare e chiedere fiducia e rispetto, con serietà, competenza e professionalità.
Non è la soluzione a tutto, ma crea un clima di collaborazione orientato alla risoluzione pratica dei problemi. Come spesso accade nella vita, l’importante è iniziare facendo il primo passo.
Ho approfondito alcuni di questi temi in un talk di qualche mese fa, sfruttando il caso studio del mio nuovo sito per parlarne. Se ti va di dargli un’occhiata, eccolo qui sotto.
Stefano Bartoletti
Freelance Web Developer
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