Su Rtfm abbiamo già parlato di bambini, abbiamo parlato di anziani, ora è il turno dei teenager (13-17 anni), importante fascia demografica di utenti con preferenze e comportamenti ben distinti.
Li vediamo smanettare con destrezza sui loro smartphone, ma non è tutto oro quello che luccica: l’interazione non è sempre così disinvolta con tutti i prodotti e tutti i dispositivi, come può sembrare.
Gli adolescenti rappresentano un target molto particolare: troppo grandi per essere trattati come bambini, ma troppo piccoli per essere considerati alla stregua di adulti fatti e finiti.
Comprendere a fondo le loro esigenze e i loro desideri ci aiuta a progettare esperienze confezionate su misura per loro.
Lavorare per questa specifica nicchia richiede una profonda comprensione del loro comportamento, delle loro preferenze e necessità.
Per progettare un’ottimale UX per teenager e migliorare la loro esperienza con i nostri layout, dobbiamo, prima di tutto, partire dalla comprensione delle loro abitudini e necessità.
Comportamento e approccio alle interfacce
Partiamo subito sfatando un mito: gli adolescenti non passano le giornate unicamente a cazzeggiare sul telefono.
È vero, trascorrono larga parte del loro tempo libero online (74% circa), ma l’uso che viene fatto dei loro smartphone non si limita solo all’intrattenimento, spaziando anche ad ambiti come la formazione, il lavoro e lo shopping online.
Contrariamente a quanto si possa pensare, quindi, social e giochi non hanno l’esclusiva, ma si trovano a dover condividere l’attenzione di questo particolare target con altri strumenti utili alla quotidianità.
In generale, gli adolescenti sembrano piuttosto abili sui loro smartphone.
Sono dei missili, agili come gazzelle scrivono intere relazioni su display ridotti, ma lontano dallo smartphone la situazione si fa ostica…
Il discorso infatti cambia quando si parla di computer fissi o portatili, dove la loro abilità sembra andare a scemare.
Questo può essere dovuto al fatto che questa specifica fascia di utenti entri in contatto con dispositivi desktop in pochissime occasioni, alcuni solo a scuola.
La maggior parte della loro interazione con la tecnologia avviene, di conseguenza, tramite il loro dispositivo mobile, comportando un notevole divario tra capacità di utilizzo dello smartphone e utilizzo del computer.
Nonostante la destrezza dimostrata su mobile, molti adolescenti risultano poco esperti di tecnologia (a differenza di un vasto numero di Millennial) e presentano scarse capacità di lettura.
Non sto dicendo che siano analfabeti o non sappiano leggere, sia chiaro, ma è più probabile che, data l’impazienza caratteristica di questo gruppo di persone, saltino blocchi di contenuto, scansionando unicamente i punti che attirano più velocemente la loro attenzione.
Dati i livelli di pazienza e di concentrazione significativamente più bassi rispetto ad un pubblico maturo, gli adolescenti tendono a mostrare meno tolleranza anche verso le attività lente o passive.
Questo atteggiamento di insofferenza si può notare anche nei confronti di lunghi tempi di caricamento (di una azione, di un layout ecc) o nella comparsa di pop up a tradimento.
Per quanto questo fastidio possa essere condivisibile da molti (sicuramente, da me), questi fattori ancora più marcati influiscono sul nostro lavoro di designer quando dobbiamo progettare una migliore UX per teenager.
Sono considerate invece informazioni più digeribili e, quindi, più apprezzate, quelle rappresentate in maniera breve e concisa, attraverso grafici o immagini neutre, soprattutto se affiancate da un linguaggio compatibile con la fascia di età in question.
Per favore, non fate l’errore di provare a fare i giovani usando slang o simili (sì, agenzie che infilate il rap in ogni pubblicità, sto parlando di voi).
Andreste da vostro nipote adolescente a dire “Bella bro, come butta”? Spero di no.
Vediamo ora qualche buona pratica per progettare interfacce per teenager.
Consigli di UX per teenager
Le “regole” sono semplici, e partono tutte sempre da un concetto ormai sdoganato: Keep it simple, stupid!
La semplicità, anche qui come in molti altri progetti, la fa da padrone:
- prima di tutto, progettate dando la priorità alla visualizzazione dei layout su dispositivi mobili e touch;
- scegliete testi di dimensioni attorno ai 18px per garantire leggibilità;
- progettate aree di tap estese (50-70px) per andare incontro alle abitudini di navigazione;
- implementate funzioni di completamento automatico per supportare nella formulazione di query di ricerca;
- illustrate i concetti visivamente, utilizzare immagini non infantili;
- non obbligateli leggere, optando piuttosto per blocchi di contenuto ridotti;
- fornite indicazioni chiare e semplici, mostrando solo lo stretto necessario. Eliminate gli inutili contorni, non li guarderebbe quasi nessuno;
- scegliete un linguaggio neutro ed adulto, evitando tecnicismi inutili;
- evitate interazioni che richiedono precisione;
- snellite le attese ottimizzando al meglio l’interfaccia per evitare lunghi tempi di caricamento (peso immagini ecc);
- inserite social proof con storie vere di adolescenti ed esempi simili a loro per ispirare più fiducia (es. influencer della loro generazione);
- per carità, non riferitevi mai a loro chiamandoli “bambini”.
Se desiderate approfondire l’argomento UX per teenager, NNGroup ha pubblicato un report molto interessante scaricabile gratuitamente.