Dark Patter infame, per te solo lame
– La saggia Laura
Nel mondo fatato della UX, si nascondono ombre oscure che portano l’utente ad imboccare strade sfavorevoli…
Quando un designer emissario del demonio progetta un’esperienza volta al solo vantaggio del brand, piuttosto che a quello dell’utente, parliamo di Dark Pattern.
User centered design, levati proprio.
Nella rete riconosciamo, generalmente, 3 tipologie di UX:
- UX buona: quella progettata a misura di utente, che garantisce la migliore delle interazioni
- UX pessima: non ci sono piani malefici dietro a questa. È semplicemente un lavoro fatto con negligenza e che porta solo a tanta frustrazione
- UX cattiva (o Dark): una strategia studiata a tavolino per spingere gli utenti a compiere azioni per cui, altrimenti, non avrebbero optato.
Per capire meglio in cosa consista un Dark Pattern, ecco alcuni esempi in cui sicuramente sarete incappati almeno una volta nella vostra vita.
(N.B.= i nomi sono tutti in inglese perché alcuni proprio non avrei saputo come tradurli in maniera sensata)
TRICK QUESTION
Quando rispondi a una domanda che ti induce a dare una risposta che non intendevi.
La domanda posta sembra chiedere una cosa, ma letta attentamente ne richiede una completamente diversa.
SNEAK INTO BASKET
Quando, durante una procedura di acquisto, in qualche modo il sito inserisce un articolo aggiuntivo nel carrello, spesso tramite l’uso di un pulsante di opzione di esclusione o di una casella di controllo in una pagina precedente.
ROACH MOTEL
Vi è mai capitato di creare un account in maniera semplicissima e di fare una fatica assurda nel cancellarlo?
Ecco, questo è il Roach Motel. Opt-in semplicissimo, opt-out praticamente impossibile.
PRIVACY ZUCKERING
Come sarà facile intuire, prende il nome dal papà di Facebook, Mark Zuckerberg.
È quando ci si trova a condividere pubblicamente più informazioni private di quante avremmo voluto.
PRICE COMPARISION PREVENTION
Quando sul sito viene reso difficile confrontare il prezzo di un articolo con un altro, portando a non poter prendere una decisione ben ponderata.
MISDIRECTION
Il layout è studiato volutamente per indirizzare la tua attenzione su una cosa, per distrarla da un’altra.
HIDDEN COSTS
Quando, durante la procedura di pagamento, compaiono per magia alcuni addebiti imprevisti (spese di spedizione, tasse, ecc.).
BAIT AND SWITCH
Quando l’utente punta a compiere un’azione, ma invece accade qualcosa di differente ed indesiderabile.
CONFIRMSHAMING
Ovvero, “colpevolizzare” l’utente per aver scelto una determinata opzione.
Il rifiuto è formulato in modo tale da indurre l’utente a conformarsi per non sentirsi una merda. Per dirla in francese.
DISGUISED ADS
Annunci camuffati da altre cose e piazzati ovunque, per spingere a fare clic su di essi.
Presente quando cercate di scaricare qualcosa e nella pagina ci sono almeno 12 “Download” diversi? Ecco.
FORCED CONTINUITY
Tendenzialmente presente in servizi che richiedono un’iscrizione.
Quando l’utente si registra per una free trial, viene richiesto di inserire i dati della carta di credito.
Una volta terminato il periodo di prova, se non ci si ricorda di cancellarsi, i soldi vengono scalati in automatico dalla carta.
FRIEND SPAM
Il prodotto richiede contatti mail o social con la scusa che verrà utilizzato per un risultato desiderabile (ad esempio trovare amici).
Il risultato è uno spam di massa su cui non hai potere, ma che viene attribuito a te.
A questa pagina potete trovare tantissimi esempi interessanti e infami per imparare a difendersi dai Dark Pattern nascosti in tutta la rete.