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UX/UI

Modelli mentali e User Experience: la guida completa

By 23 Aprile 2024No Comments

A mental model is what the user believes about the system at hand.
– Jakob Nielsen

 

Nel mondo della User Experience, i modelli mentali giocano un ruolo cruciale nel plasmare il modo in cui gli utenti interagiscono con i prodotti e i servizi che progettiamo.
Comprendere e applicare correttamente questi modelli mentali può fare la differenza tra un’interfaccia intuitiva e una incasinata da navigare.
Insomma, se non consideriamo il modo di pensare dei nostri utenti, la frustrazione è dietro l’angolo in agguato.

Cos’è un modello mentale?

Un modello mentale è una rappresentazione della realtà che un individuo costruisce in base alle proprie esperienze, conoscenze e percezioni. Questi modelli sono il risultato di processi mentali che semplificano e organizzano le informazioni per facilitare la comprensione di eventuali problemi e, di conseguenza, la loro risoluzione.

Quando un utente visita un sito, si aspetta di trovare elementi standard di diverso tipo (es. barra di ricerca, logo, immagini, link ecc), possibilmente in posizioni note, con interazione e modalità di funzionamento riconosciute.
Queste aspettative definiscono i modelli mentali dell’utente, influenzando il modo in cui naviga e interagisce con il sito.

Questo schema si forma principalmente dalle esperienze passate dell’utente e dalle sue percezioni sul sistema, andando ad influire sul nostro approccio progettuale. Di conseguenza, se le interfacce o i servizi che progettiamo non rispettano le aspettative, si generano confusione e frustrazione nelle persone che ci hanno a che fare.

Un esempio pratico può essere quando ci si trova su uno di quei bellissimi siti super accattivanti di Awwwards in cui tutto è splendido, ma (molte volte) nulla è chiaro.
Il menu non è dove ce lo si aspetterebbe, i pulsanti non sembrano pulsanti, le animazioni mettono in secondo piano i contenuti e tanto altro.
Nel momento in cui i nostri modelli mentali vengono ignorati, l’esperienza passa rapidamente da esteticamente coinvolgente a interattivamente disastrosa.

Ruolo e utilizzo dei modelli mentali nella UX

Noi designer abbiamo il compito di creare prodotti e servizi intuitivi che rispondano alle esigenze delle persone che fanno parte del nostro target di riferimento. Per fare ciò, è essenziale comprendere i modelli mentali degli utenti e progettare le interfacce che si allineino ad essi.
Ma che ruolo giocano i modelli mentali nello UX design? Ecco di seguito alcuni esempi:

  • interpretazione dell’interfaccia: gli utenti interpretano le interfacce basandosi su determinate associazioni mentali al loro vissuto quotidiano. Ad esempio, un’icona del cestino verrà associata all’eliminazione di un elemento;
  • apprendimento: gli utenti imparano rapidamente ad utilizzare nuovi prodotti quando sono presenti elementi familiari;
  • riduzione della frizione cognitiva: un’interfaccia che corrisponde ai modelli mentali riduce la fatica cognitiva, creando un’esperienza più fluida e intuitiva;
  • errori di interpretazione: se un’interfaccia si allontana dai modelli mentali possono verificarsi errori di interpretazione, come clic errati o interazioni scorrette.

Per riuscire nell’impresa di dare vita a prodotti sensati, è quindi importante condurre ricerche e seguire metodologie utili per scoprire i modelli mentali dei nostri utenti.
Alcune tra queste metodologie possono essere:

  • ricerca utente: condurre ricerche dettagliate sugli utenti target prima di iniziare la progettazione per comprendere le loro esigenze, comportamenti e modelli mentali;
  • creazione di Personas: aiutano a comprendere meglio le esigenze degli utenti e a progettare interfacce che le soddisfino;
  • mappatura User Flow: dopo aver compreso le esigenze degli utenti, mappare i percorsi che seguiranno nell’utilizzo del prodotto o servizio aiuta a identificare i punti critici e a progettare soluzioni;
  • test utente: testare le interfacce con utenti reali aiuta valutarne l’usabilità, raccogliendo feedback in un processo iterativo (mi raccomando!).

In sintesi, i modelli mentali svolgono un ruolo notevole nell’esperienza dell’utente perché influenzano la percezione, la comprensione e l’efficacia dell’interazione con i prodotti e i servizi digitali. Noi designer dobbiamo quindi considerare attentamente questi modelli mentali durante il processo di progettazione per creare esperienze che siano intuitive, efficaci e soddisfacenti.

Per chi fosse interessato, i modelli mentali, anche se non esplicitamente, vengono affrontati nel libro “La caffettiera del masochista” di Don Norman che, attraverso tematiche strettamente connesse, spiega i metodi di progettazione degli oggetti in modo che rispecchino le aspettative degli utenti e ne agevolino l’utilizzo.
È un libro fondamentale nella libreria di ogni designer. Se non l’avete letto, fatelo!