Dopo una lunga serie di mucche marroni, all’ennesima mucca dello stesso colore non ci farei nemmeno più caso.
Ma se la mucca fosse viola?
Conscio dell’inefficacia delle numerose strategie basate sulle “P” tradizionali del marketing (price, product, promotion, place), Seth Godin in “La mucca viola – Farsi notare (e fare fortuna) in un mondo tutto marrone” ci propone di allontanarci dalla nostra comfort zone e aggiungerne un’altra P, fenomenale e fuori dagli schermi: la Purple Cow, ovvero la Mucca viola.
Nonostante questo libro sia ormai datato, i suoi contenuti continuano ad essere attuali e di ispirazione a tutti coloro che non vogliono confondersi con la massa.
Tanti consigli e tanti esempi di attività che ce l’hanno fatta, mettendo in campo la loro mucca viola.
Che cosa c’è dietro al successo di alcune tra le più grandi imprese internazionali?
Di certo non la scelta “sicura” di riproporre strategie già utilizzate di altri, anche se queste si sono rivelate a loro tempo vincenti.
La stessa tattica che la prima volta può aver fatto scalpore, ripetuta diverse volte può diventare banale, come l’ennesima mucca marrone.
Il mondo si evolve e così la comunicazione, ma non tutti sono in grado di stare a galla, rimanendo aggrappati a soluzioni che si sono rivelate ormai obsolete.
Quindi, perché non puntare a qualcosa che non passi inosservato ed in grado di catturare l’attenzione del giusto target?
Uno schiaffo alle abitudini e alle tradizioni, qualcosa che possa rimanere impresso, anche a rischio di fare il passo più lungo della gamba.
Progettare per tutti non è sempre la soluzione migliore, scegliere una nicchia ben precisa (gli sneezer, gli otaku di quel prodotto) e sconvolgerla con qualcosa di inaspettato può portare a risultati vincenti.
La non convenzionalità di un prodotto o di una pubblicità porta a parlarne, il passaparola aiuta a crescere.
Può sembrare un lancio nel vuoto ma, come ci fa notare Seth Godin, qualcuno è riuscito a cadere in piedi.
Per chi fosse interessato a rimanere aggiornato su vita e opere di Seth Godin, ecco il link al suo sito.