Comodo il “Lorem Ipsum”: non devi aspettare i contenuti da parte del cliente, puoi focalizzarti sul layout che hai in mente, non hai bisogno di interazioni continue per deliverare il progetto.
I testi segnaposto, praticamente, sono l’assenza assoluta di sbattimento.
Il problema gigante, però, è proprio questo: sono testi FINTI.
Tante parole a caso, senza significato, che non danno la possibilità di stabilire chiaramente quale sia il modo corretto di impostare l’interfaccia su cui stiamo lavorando.
Il risultato è solo un esercizio di stile, che andrà poi smontato e riadattato a ciò che, nella realtà dei fatti, dovremo concretamente comunicare.
Design in the absence of content is not design, it’s decoration.
– Jeffrey Zeldman
Per intenderci: utilizzare il nostro tanto amato “Lorem Ipsum” è come cercare di costruire una casa senza avere il progetto tra le mani.
Un sito ha una funziona ben precisa, che sia comunicare un brand o vendere dei beni, ed è assurdo pensare che i contenuti debbano adattarsi al layout, e non il contrario.
I contenuti non sono solo parole, ma vanno mappati, rivisti, strutturati e compresi.
Rappresentano uno strumento davvero potente che ci supporta nella costruzione di una più solida user experience.
Sapere quali saranno le specifiche del prodotto in vendita, quanto e cosa c’è da raccontare all’utente, quali sono gli elementi necessari al cliente per presentarsi al meglio, è fondamentale per realizzare layout di qualità e per ottimizzare al meglio i flussi di lavoro.
Sapere PER COSA si sta progettando è davvero importante e volte un brief ben redatto non è sufficiente.
Quando iniziamo a lavorare ignorando i contenuti, rischiamo di trovarci davanti agli scenari più disparati, ma ugualmente fastidiosi:
- paragrafi di lunghezza differente da quella preventivata nel design,
- componenti che richiedono continue modifiche,
- eterne revisioni di sezioni che erano state ipotizzate (sulla base di nulla) in maniera diversa,
- ritardi nelle consegne a causa dei rework per adattare la struttura ai contenuti,
- realizzazione di progetti inadeguati e conseguente frustrazione generale.
Un disastro, insomma.
Per ottenere un prodotto che sia coerente ed efficace, quindi, design e contenuti hanno la necessità di procedere a braccetto.
Dare la precedenza al design, sarà anche comodo per i designer dribbble-style, ma è decisamente controproducente.
Pensare a queste realtà come separate, porta a creare caos in fase di lavorazione e alla realizzazione di progetti che rischiano di dover essere “sistemati” in corsa e male.
Nessuno vuole trovarsi a tappare con le dita le falle della nave che affonda.