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Libri

Mea culpa: pensieri, parole, opere e omissioni di un designer – Attilio Raiteri

By 26 Settembre 2023No Comments

“Voglio raccontarti quali errori ho commesso, e commetto, e quali strani modi e sotterfugi ho trovato per mitigarli e controllarli il più possibile.”

 

Sono sempre alla ricerca di nuove cose da leggere, in particolare, che mi permettano di crescere come professionista.
Un bel giorno, scrollando LinkedIn senza metterci troppo la testa, mi sono trovata sotto il naso un post che parlava di “Mea culpa: pensieri, parole, opere e omissioni di un designer” di Attilio Raiteri.
Un po’ per la copertina curiosa, un po’ per il tema, sono volata ad informarmi.

Attilio Raiteri è un professionista affermato che, da svariati anni, milita nel mondo del design.
Data la sua lunga esperienza, di episodi da raccontare e di consigli da dare, ne ha a bizzeffe.
Per questo motivo, ho pensato di approfittarne e di acquistare al volo il suo scritto.

Come afferma la prefazione, “questo non è un libro, è un pamphlet” scritto con l’obiettivo di raccontarsi durante un percorso di crescita, basato sull’autocritica e sulla costante ricerca di soluzioni per migliorarsi, come persona e come professionista.

“Mea culpa: pensieri, parole, opere e omissioni di un designer” è una carrellata di ammissioni di colpe, che però non si limita a snocciolare una lista di peccati, anzi. È a tutti gli effetti un’autoanalisi per poter diventare la versione migliore di sé stessi, farcita di consigli utili per chi si trova nella stessa situazione.
L’autore entra nel dettaglio di pensieri, parole, opere ed omissioni, condividendo esempi di occasioni e di errori compiuti (e poi risolti).

Copertina libro Mea Culpa di Attilio Raiteri

Su molte delle cose raccontate mi ci sono rivista come in uno specchio, sono cose su cui ho già lavorato, su altre, invece, sto ancora lavorando.
Alcune delle sue esperienze ricalcano in qualche modo quelle che ho vissuto io durante il mio percorso di crescita, e da cui sono uscita più o meno bene.

Leggere alcuni esempi e rendersi finalmente conto di essere colpevoli allo stesso modo, può essere uno schiaffo in faccia, una presa di coscienza che può fare un po’ male (e far sentire degli asini).
Ma non tutti gli schiaffi vengono per nuocere. Alcuni, come questo, sono utili per trovare lo slancio verso il cambiamento.

Questo pamphlet è dedicato a noi professionisti (non solo designer) per aiutarci ad aprire gli occhi sul nostro atteggiamento, anche quando siamo convinti di essere nel giusto.
Tanti difetti “autodiagnosticati”, tanti esempi ed altrettanti consigli utili per imparare a destreggiarsi nelle varie situazioni che si possono creare in ambito lavorativo, come quelle in cui vorreste usare un collega per picchiare tutti gli altri.

È facile? No. Ma, come ci spiega Attilio, nemmeno impossibile. So che volete urlare a gran voce quel “Vaffanculo” trattenuto a stento, ma non è il caso di farlo.
Ci vuole pazienza, ci vuole costanza. Ma soprattutto, serve la voglia di mettersi in gioco.
Le nostre azioni, spesso, ricadono anche sugli altri, e già questo dovrebbe essere un primo spunto di riflessione.
Non puntiamo a diventare santi, siamo pur sempre umani, e come tali, siamo però dotati di raziocinio e capacità di critica.
Fare un mea culpa ogni tanto, non può che fare bene.

 

“La sintesi di tutto è che devi guardarti dentro. Sei fallibile, fattene una ragione. E lo sei più di quanto pensi e sicuramente più di quanto vorresti. Ma è normale e giusto che sia così.”

 

“Mea culpa: pensieri, parole, opere e omissioni di un designer” un testo talmente breve che sarebbe davvero un peccato non prendersi qualche ora per leggerlo.
Come per il libro “User Experience Research”, anche il modo in cui è strutturato ha reso la lettura semplice e piacevole. Avendo poco tempo a disposizione, trovo molto utile avere capitoli brevi e concisi, che mi permettano di leggere senza mollare costantemente le varie sezioni a metà.
Inoltre, Attilio è molto diretto, tagliente e concreto nel suo modo di raccontare gli eventi, cosa che ho apprezzato particolarmente.
Mi piace lo stile che ha adottato, senza fronzoli o tentativi di paracularsi inutilmente.
Senza farsi problemi, si mette a nudo in tutta la sua umanità, con pregi e difetti del caso.

Se volete leggerlo, e vi consiglio caldamente di farlo a prescindere dal ruolo che ricoprite, potete trovarlo facendo un giro su Amazon.
Buona lettura!