Il mio rapporto con il codice nasce ormai tanti anni fa, quando ancora frequentavo la triennale in Industrial Design.
Nella mia ingenua mente di nuova matricola, mai mi sarei aspettata di trovarmi a tradimento un corso di informatica.
E fu così che, un giorno di pioggia, HTML e CSS incontrano Laura per caso.
Io e il codice abbiamo coltivato in nostro rapporto nel tempo, in maniera un po’ saltuaria.
Pian piano abbiamo approfondito e ci siamo avvicinati, frequentandoci più spesso. Corsi, tutorial, ci conoscevamo appena…
Poi siamo cresciuti e abbiamo capito che non avremmo potuto essere altro che “friends with benefits”.
Il problema sono io, lo so, lo uso solo quando mi serve.
Perché sì, mi piace molto, ma non abbastanza da lasciare il mio vero amore, il design, per abbandonarmi completamente a lui.
Ora, tutto ciò per dire che: amo il mio lavoro da designer, nonostante l’ascendente che il codice ha su di me, non avrei mollato tutto per intraprendere la strada dello sviluppo, ma lo trovo comunque un tema importante da approfondire.
Ho deciso di continuare a studiare codice per una serie di motivi abbastanza varia:
- come designer mi sentivo “incompleta”, era come se sentissi la mancanza di una parte fondamentale da conoscere
- ero stanca di spostare i blocchi del Visual Composer e di accontentarmi delle impostazioni fornite dai template
- mi appassiona capire il funzionamento che sta dietro alle cose, soprattutto se sono io a progettarle in prima persona
- volevo essere più indipendente nella gestione dei lavori presi e seguiti in autonomia
- ma soprattutto, per poter comunicare al meglio e con cognizione di causa con gli sviluppatori.
Perché penso che uno UX/UI designer dovrebbe conoscere un po’ di codice?
Perché aiuta a capire cosa e come progettare, tenendo in considerazione il COME sarà realizzato successivamente.
Comprendere le meccaniche che stanno dietro ad un’interfaccia aiuta a prendere decisioni più mirate e razionali, portando di conseguenza ad ottimizzare metodi di lavoro e tempistiche.
Non dico che sia una skill fondamentale senza la quale fallirete, sia chiaro, ma consiglio caldamente almeno un’infarinatura generale, anche solo di base.
In alternativa, consiglio di diventare dei draghi nella comunicazione con eventuali developer, se l’ambiente in cui operate lo permette, per potervi interfacciare e lavorare spalla a spalla (e darvi il 5 con salto a fine progetto).
Detto ciò, queste conoscenze non mi rendono una sviluppatrice, lungi da me volermi sostituire ad una figura che reputo fondamentale (e di cui sono grande fan), ma sicuramente mi hanno dato quel qualcosa in più che mi ha permesso di migliorare nei miei progetti.
Per chi fosse interessato ad avvicinarsi al magico mondo del codice, per studiare o fare pratica, consiglio questi 3 siti su cui mi sono sempre trovata molto bene (con proposte gratuite e a pagamento):