Vengo spesso contattata da persone che si trovano in quella delicata fase della vita in cui scegliere “cosa fare da grande”.
Ansia, paure e poche informazioni, contribuiscono a creare un turbinio di pensieri che può mettere in difficoltà nella scelta del proprio percorso.
C’è una domanda, in particolare, che mi è stata posta diverse volte e che mi ha sempre lasciata un po’ perplessa: “Mi conviene diventare designer?”.
Io, che sono una brutta persona, di solito rispondo: se vuoi un lavoro “conveniente” vai a fare il medico o il becchino. I clienti, lì, ci saranno sempre, e anche l’esigenza di professionisti.
Se si parla di convenienza, a mio parere, il design non è la scelta migliore…
A mio parere, scegliere un lavoro per convenienza, non è la soluzione.
Almeno, non per tutti.
Anzi, per essere sincera, penso sia davvero un’idea di merda ☝️🧐
Per quanto sia fermamente convinta che non si debba vivere per lavorare, ma viceversa, trovare un senso e una soddisfazione nel proprio percorso professionale, può contribuire notevolmente a migliorare la nostra esistenza.
Anche perché, che ci piaccia o no, alla pensione senza fare la fame, ci dobbiamo arrivare.
Quindi, perché non puntare a qualcosa che ci fa star bene? Perché non provare a cercare il proprio Ikigai?
L’ikigai (生き甲斐) (iki-vivere, gai-ragione) è l’equivalente giapponese di espressioni italiane quali “ragione di vita”, “ragion d’essere”.
– Wikipedia
Cos’è l’Ikigai
Ikigai è una parola giapponese che significa “ragione di essere” o “motivo per cui si vive”.
È un concetto che si riferisce ad avere uno scopo o un senso nella propria vita.
Descrive quella sensazione di felicità e soddisfazione che si prova quando si fa qualcosa che si ama, che si è bravi a fare e, che al tempo stesso, è rilevante e utile per il mondo.
Si tratta di una sorta di “missione” che dà significato alla propria vita e che spinge a dare il massimo ogni giorno, con entusiasmo e grinta, che sprona a svegliarsi alla mattina.
L’ikigai è importante perché aiuta a trovare la strada giusta nella vita, quella che ci porterà alla realizzazione personale e alla felicità.
Quando si ha chiaro il proprio ikigai, si ha un obiettivo ben definito e un senso di direzione, si sa dove si vuole arrivare e quali sono i passi da compiere per raggiungere il proprio obiettivo.
Per applicare il concetto di ikigai nella scelta del proprio lavoro, è fondamentale farsi alcune domande.
Prima di tutto, chiediti quale è la vostra passione: cosa vi piace fare, cosa vi fa sentire realizzati e felici?
In secondo luogo, è importante chiedersi quali sono le vostre competenze e abilità: cosa sapere fare bene, cosa avete studiato, quali esperienze avete acquisito nel corso degli anni?
A questo punto, è il momento di cercare di capire come utilizzare la vostra passione e le vostre competenze per aiutare gli altri e rendere il mondo un po’ migliore: qual è il problema che volete risolvere, quale è il contributo che date alla società?
Infine, cercate di capire come sfruttare queste risposte per trovare il lavoro giusto per voi: quale è la posizione che permette di combinare la vostra passione, le vostre competenze e la vostra missione? Quali opportunità e aziende si allineano con il vostro personale ikigai?
Trovare il proprio ikigai non è facile, ma quando si riesce ad identificarlo, la sua potenza è incredibile: si diventa più creativi, più produttivi, più motivati e più felici.
Non è solo una questione di lavoro, ma di vita: l’ikigai è il motore che spinge a dare il massimo in ogni cosa che facciamo, rendendo la vita piena di significato e appagante.
Ikigai, ma non per tutto…
Il mio consiglio è quello di tenersi sempre qualche passione come hobby. Non deve essere trasformato tutto, necessariamente, nel lavoro dei sogni.
Ho sentito troppe persone pentirsi di avere tramutato tutti i propri interessi in lavoro, fino ad arrivare ad odiarli e a non avere più una via di fuga dallo stress dagli impegni professionali.
Si sa, anche nei lavori migliori possono sempre nascere problematiche e fastidi, anche passeggeri.
Nulla è perfetto.
Ricordatevi sempre che la giornata non è fatta solo di lavoro.
Le valvole di sfogo sono un valido alleato per staccare la mente dagli impegni professionali quotidiani e per mantenere un equilibrio sano tra la vita lavorativa e quella personale.
Per chi volesse approfondire il tema, molti consigliano la lettura “Ikigai: Il metodo giapponese. Trovare il senso della vita per essere felici” di Bettina Lemke.
Non l’ho letto, ma le recensioni promettono bene.