Invisibili racconta quel che succede quando ci si dimentica di prendere in considerazione metà del genere umano
Negli ultimi mesi, mi sono dedicata alla lettura di un libro che mi ha assorbito in una maniera che non mi capitava da tempo.
Non so se abbia contribuito il fatto di essere donna, di essere designer o, in generale, di essere una persona avida di conoscenza di certi temi, ma “Invisibili” di Caroline Criado Perez mi ha tenuta incollata ad ogni singola pagina.
“Invisibili” è un libro che esplora il tema della disuguaglianza di genere nella società moderna.
L’autrice mette in evidenza come molte donne siano costrette ad affrontare quotidianamente sfide legate a una mancanza di rappresentanza o attenzione per le loro esigenze e diritti.
Il libro analizza la realtà sociale, economica e culturale che rende invisibili le donne (e spesso anche le minoranze) e mette in luce quanto questo problema sia presente in tutti gli ambiti, dall’economia, alla salute, alla politica e alla tecnologia.
Perez offre esempi e dati che dimostrano come le donne, in particolare, siano spesso ignorate o sottorappresentate in questi settori, con conseguenze negative per la loro sicurezza e il loro benessere.
La lotta per l’uguaglianza di genere, dice l’autrice, richiede un lavoro costante e impegnativo, ma è essenziale per creare una società più giusta e inclusiva per tutti.
“Invisibili” è un libro importante per tutti coloro che sono sensibili alle questioni di genere e che percepiscono l’importanza di un mondo più equo e giusto, ma, a mio parere, anche per chi lavora nella progettazione.
Così di primo impatto, questo libro potrebbe non sembrare coerente con il tema design, ma non è così.
In molte sue parti vengono riportati esempi di come la società sia progettata a misura d’uomo, nel senso stretto della parola.
L’uomo bianco medio (corredato delle sue esigenze) viene preso come riferimento generico ed ufficiale, come utente in grado di rappresentare veramente chiunque.
“Invisibili” esplora il modo in cui, nella progettazione, che sia di prodotti tangibili o servizi, la mancanza di dati legati a varie categorie di utente può portare a problemi, anche mortali.
Ci siamo scelti un “uomo di riferimento” dotato di superpoteri che gli permettono di rappresentare l’umanità intera. Solo che non è vero.
Un esempio interessante, a cui Caroline Criado Perez dedica parecchi paragrafi, è quello legato alla progettazione e al testing delle automobili.
In questa parte vengono messe a nudo le logiche “poco logiche” che stanno dietro alla scelta dell’ergonomia e delle misure di sicurezza che, guarda un po’, non tengono minimamente conto del fatto che, biologicamente parlando, uomo e donna hanno corpi differenti (per proporzioni, per distribuzione della forza, per modalità in cui incassano i colpi ecc).
È inquietante vedere, non solo a livello umano, ma anche professionale, come alcuni dati vengano volutamente ignorati perché reputati scomodi o perché o non presi in considerazione a causa dei bias di proiezione delle persone ai vertici.
Non fate l’errore di scambiarlo per un saggio incazzato di propaganda femminista. “invisibili” è un libro che aiuta ad aprire gli occhi sulla necessità di progettare per tutti, ascoltando l’utente e puntando a risolvere i suoi problemi reali.
Chiunque esso sia.
Leggendo i dati e le esperienze riportate, come progettisti, abbiamo l’obbligo di cercare di migliorare la situazione, coscienti del fatto che possiamo davvero fare la differenza.
“Invisibili” è veramente un bel libro. Inutile dire che lo consiglio un po’ a tutti.
Lungo, ma pregno di informazioni, accompagnate da dati statistici e fonti.
Alcune parti, culturalmente parlando, possono sembrare lontane dalla realtà italiana, ma penso sia comunque fondamentale conoscerle.
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