Come freelance, in particolare agli inizi della mia carriera, mi sono spesso sentita allo sbaraglio.
Nei rapporti lavorativi mi sentivo molto instabile e la mancanza di una qualche tutela mi faceva vivere i progetti poco serenamente.
Con gli anni, ho avuto la possibilità di confrontarmi con altri liberi professionisti, ho allenato un po’ di sana cazzimma (Accademia della Crusca, vieni a me!) e ho scoperto un mondo che avevo ignorato per troppo tempo: quello dei contratti per i freelance.
Verba volant, scripta manent. E quanto verba volant, ci vuole un attimo per trovarsi con il sedere a terra.
Un cliente vuole iniziare a collaborare con voi? So che l’entusiasmo potrebbe farvi venire voglia di entrare in azione il prima possibile, ma partire di rincorsa può essere un problema.
Frenate lo slancio ed iniziate proponendo un contratto completo, da firmare e controfirmare.
Questa è la priorità.
Durante un lavoro possono capitare le situazioni più svariate: lavoro aggiuntivo non preventivato, mille modifiche mai accordate, timing improvvisati, pagamenti da rincorrere e tante altre brutte cose.
I contratti per freelance servono anche per tutelarci in occasioni simili.
Che cosa dovrebbe contenere un contratto per freelance?
- Introduzione: frontespizio con informazioni sul contratto, comprensive di dati anagrafici vostri e del cliente, ruolo e funzione, partita iva.
Intro con oggetto del contratto, sintesi del progetto e degli obiettivi del cliente. - Servizi: elenco dei nostri servizi che vengono acquistati dal cliente o, in alternativa, il preventivo in allegato.
Lista dettagliata che delinea cosa è incluso nella vostra prestazione e cosa no (numero revisioni, urgenze, numero di bozze, cosa dovrà fornire il cliente ecc).
Specificate che ciò che non è compreso, verrà preventivato a parte. - Timing: durata stimata del progetto e descrizione dettagliata di tutti gli step di consegna (timing delle lavorazioni a partire dalla consegna del materiale, date di consegna, lavorazione degli step successivi in base all’approvazione del cliente).
- Budget e termini di pagamento: rendete chiare modalità di pagamento, cifre e tempistiche.
Ci sono vari modi in cui strutturare il pagamento: ad ore, forfettario, a step, chiedendo un anticipo, pagamento totale alla fine ecc.
Io, in generale, in caso di somme consistenti consiglio sempre di chiedere un acconto. Se il cliente storce il naso a questa richiesta, non è quasi mai un buon segno. - Termini e condizioni: sembra una cosa assurda, ma specificate gli orari in cui lavorate (per evitare chiamate indesiderate in momenti improponibili del giorno) e il metodo di comunicazione fa la differenza.
Avere traccia per iscritto di tutte le comunicazioni può evitare varie rogne, possibilmente via mail (se iniziate ad avere un po’ di info su whatsapp, telegram, a voce e in mail, è un casino).
Non dimenticate di inserire i termini per la risoluzione del contratto, in caso in cui una delle due parti dovesse decidere di recedere. - Diritti di utilizzo: in base alle normative sul diritto d’autore, ciò che viene prodotto da voi è di vostra proprietà. Specificate che i diritti di utilizzo verranno ceduti al cliente solo a pagamento a saldo avvenuto.
Altrimenti ciccia. - Informativa sulla privacy: importantissima, ma troppo spesso dimenticata.
Specifica sempre quali informazioni verranno utilizzate e scambiate durante tutto il progetto, da entrambe le parti. - Firma: vostra e del cliente. Senza firma il documento non ha praticamente alcuna validità!
Ricordatevi che non c’è un tipo di contratto specifico e standard da seguire, ma potrete crearne uno personalizzato che si adatti alle vostre esigenze professionali.
Un consiglio: se non sapete da dove cominciare e preferite avere una base da cui partire per creare il vostro, vi segnalo due template comodissimi di contratti per freelance messi a disposizione da:
- Freelance for Love, nella descrizione del video
- Super Good Life