Lo so, sono un po’ drastica con alcune considerazioni, ma mi disturba pensare che ci sia voluto un contagio di massa per fare capire ad imprese/studi/agenzie che, con la giusta organizzazione, è possibile essere evoluti ed in grado di adottare lo smart working.
So che non tutte le attività possono avvicinarsi a questo metodo di lavoro, ma nel momento in cui non comporta problemi potrebbe essere un’occasione per fare un salto di qualità.
È stato difficile, per alcuni più che per altri.
Dopotutto ci siamo trovati a ribaltare di punto in bianco un modo di lavorare a cui siamo sempre stati abituati (perché l’approccio “Abbiamo sempre fatto così” a volte è duro a morire), ma non ce la siamo cavata così male.
Dobbiamo imparare ed affinare la tecnica, quello sì (si potrebbe aprire una parentesi ENORME su differenza tra lavoro remoto e smart, ampiamente confusi in questa situazione di emergenza, ma per oggi vi risparmio il pippone e chiamerò tutto “Smart working”).
Da un interessantissimo webinar di Logitech che ho avuto il piacere di seguire, sono emersi alcuni dettagli non trascurabili.
I dati comunicano che, lavorativamente parlando, siamo più rilassati, più produttivi e meno frustrati.
Molti partecipanti ai questionarti pubblicati durante la diretta, hanno espresso la loro speranza di poter continuare a lavorare in questo modo.
Inoltre, nella sfera personale, molti di noi hanno riscoperto cosa significhi avere del tempo libero per sé stessi e per coltivare i propri interessi, ribadendo che non si vive per lavorare, ma semmai il contrario.
A parte l’ombra della crisi economica che grava sulle nostre spalle (e che speriamo si risolva alla svelta) e la devastante tragedia che ci siamo trovati ad affrontare, le nostre vite potrebbero avere preso una inaspettata piega positiva.
Una piccola luce in fondo a questo tunnel di merda, fondamentalmente.
Come sarà la vita finito tutto questo? Non lo so, ma per qualcuno penso che cambierà drasticamente.
Io personalmente, ho trovato il mio privatissimo paradiso in terra.
Riesco a darmi orari più regolari, lavoro tranquillamente, sono finalmente riuscita a trovare il tempo per leggere i millemila libri e manuali che stavano facendo polvere, cucino come un adulto funzionante (chi mi conosce, avrà i brividi leggendo questa frase), studio e seguo corsi senza addormentarmi sulla tastiera, pratico esercizio fisico regolarmente e trovo tempo per i rapporti interpersonali (ovviamente in via telematica, per ora).
Una rivoluzione.
Non so quante persone saranno disposte a tornare alla vita pre pandemia, ma spero vivamente che le “novità” imposte da questo periodo buio ci abbiano insegnato qualcosa.