Il curriculum vitae è un breve riassunto scritto utile a presentare la situazione personale, scolastica e lavorativa di un individuo che si candida per un’esperienza lavorativa.
In un mercato sempre di corsa ed estremamente competitivo, scrivere un buon curriculum è fondamentale per farsi notare da recruiter e aziende.
Questo documento serve a far capire alle risorse umane se possiamo essere i candidati più adatti a rispondere alle loro esigenze, grazie ad alcune informazioni quali:
- percorsi di studio e formazione
- esperienze di lavoro pregresse e/o in corso
- competenze maturate
- obiettivi raggiunti
In linea di massima, un curriculum dovrebbe essere composto da una sola pagina, ma anche due sono spesso considerate accettabili.
Vediamo oggi le differenze tra tipologie di curricula e le informazioni che dovrebbe o non dovrebbe contenere un CV ben impostato.
CV Europeo VS creativo
La due tipologie cardine di curricula in circolazione sono il curriculum creativo e l’Europa Curriculum Vitae (ex CV Europeo).
Molto in voga parecchio tempo fa, l’Europass Curriculum Vitae è un modello standard pre impostato da scaricare online, compilabile con i propri dati.
Ormai malcagato da molti, ammetto di averne abusato ad oltranza a causa del minimo effort che richiede per presentarsi in maniera dignitosa.
Alcune realtà lo preferiscono rispetto a quello creativo e lo richiedono ancora in maniera esplicita, ma iniziano davvero ad essere una minoranza.
Negli ultimi anni, in particolare, ha preso largamente piede il curriculum creativo.
A differenza del collega bacchettone, questa variante, come è facile intuire, permette di dare sfogo alla fantasia, presentandosi in maniera alternativa e sicuramente unica.
Molto utile per le professioni creative che possono utilizzarlo per dare un assaggio delle proprie competenze, non rappresenta comunque uno strumento di nicchia.
Anche altri professionisti possono decidere di utilizzare questo formato per presentarsi, se non richiesto diversamente, l’importante è che le informazioni siano chiare e complete.
COSA SCRIVERE
La scelta delle informazioni da condividere ed il modo in cui presentarle giocano un ruolo importantissimo all’interno del nostro curriculum.
Cosa inserire nel curriculum:
- testi brevi, è un biglietto da visita, non la vostra biografia. Introducetevi, ma il resto tenetelo per il colloquio
- Intestazione con nome, città ed e-mail professionale
- esperienze lavorativa nel settore pregresse ed in corso
- percorso accademico e formazione
- hobby, interessi, strumenti e competenze professionali
- link al portfolio e/o al sito web
- certificazioni o altre informazioni rilevanti
COSA EVITARE
Oltre a sapere cosa scrivere nel cv, è anche fondamentale capire quali elementi è il caso di eliminare.
Cosa eliminare dal curriculum:
- testi troppo lunghi
- informazioni personali come età, sesso, stato civile, religione, nazionalità, poiché potrebbero essere utilizzati in maniera discriminatoria e non hanno nulla a che fare con le abilità del candidato
- indirizzo completo, tradizionalmente necessario per la posta e ora solo superfluo
- link ai profili social (a meno che non siano collegati alla sfera lavorativa. Io, ad esempio, uso Instagram come portfolio. Linkedin è un discorso a parte)
- mail imbarazzante pre adolescenziale (ve lo chiedo come favore personale, evitate i vari gattinasexxxxy@email.com, milfhunter@email.com e simili…)
Perché dico che per Linkedin è un discorso a parte?
Perché Linkedin non rappresenta né un social relativo alla vita privata, essendo nato per dare visibilità in ambito lavorativo, né il sostituto del curriculum vitae.
Confondere il proprio profilo con il cv è un errore abbastanza diffuso, ma le loro funzioni si distinguono per vari punti.
Linkedin non si limita ad essere una piattaforma per esporre le proprie competenze ed esperienze, ma è anche uno spazio utile per costruirsi un personal brand ed una rete di contatti lavorativi.
Linkedin è caratterizzato da alcune notevoli differenze rispetto ad un normale curriculum, tra cui:
- non è necessario che ci siano dei vincoli a livello di lunghezza, può essere una sorta di “archivio generale” di esperienze
- offre la possibilità di arricchire il profilo di link e contenuti multimediali di vario genere, direttamente consultabili come fosse una vetrina
- dà la possibilità agli utenti di costruire una cerchia di contatti e alle altre persone di scrivere recensioni e confermare le esperienze elencate
- può avere un tono più colloquiale, rispetto a quello generalmente formale del curriculum
Conoscere queste tip è importante per affacciarsi nel migliore dei modi nel mondo del lavoro.
Non fatevi prendere dalla foga di presentare ogni singolo dettaglio per sembrare più professionali, non state scrivendo il Signore degli Anelli. Anche io all’inizio della mia carriera, influenzata dall’ansia da prestazione, tendevo ad elencare la qualunque.
E voi quale tipo di curriculum preferite utilizzare? Avete qualche consiglio da condividere?
p.s.= se siete intenzionati a candidarti in una azienda all’estero, Start2impact ha pubblicato questo utilissimo post dove analizza differenze e requisiti nei CV di vari Paesi.