Ieri, 3 aprile, si è svolto il secondo e ultimo appuntamento di questa stagione con gli UX Talk del Corso di Alta Formazione in User Experience Design di POLI.design.
Sono una seguace fedele ed entusiasta di questi Talk, che propongono sempre temi estremamente attuali e decisamente utili per tutti coloro che militano nel campo della progettazione e del design.
Ho trovato l’argomento di ieri particolarmente coinvolgente, ovvero: come la psicologia può aiutare a creare una migliore esperienza di utilizzo per l’utente.
Molti dei guru dell’usabilità, come Don Norman, hanno un background legato alla psicologia.
In che modo, però, la psicologia può dare il suo contributo?
La UX è una classe dell’esperienza umana che ci aiuta ad interfacciarci agli artefatti.
In un mondo in cui l’obiettivo strategico è quello di coinvolgere i consumatori in un’interazione “più profonda”, la psicologia, in quanto a scienza dell’esperienza mentale, aiuta a porsi domande come: “perché?”, “come potrebbe essere?”…
Interessantissimi gli interventi di Università Cattolica del Sacro Cuore, Studio Volpi e Competence & Digital.
In particolare, la cosa che più mi ha colpito, è stata la presentazione di casi studio spiegati nel dettaglio: dal brief, alla progettazione, ai test tramite realtà virtuale (calcolando che per me vedere progettazioni 3D è come essere su Pornhub, è facile intuire l’entusiasmo).
Detto ciò, aspetto con ansia i prossimi UX Talk, che vi consiglio caldamente di tenere d’occhio: Experience Design Academy
