Ciao, sono Laura! Sono una designer freelance.
Ma cosa si intende, esattamente?
Un designer freelance è un professionista che lavora in modo indipendente, senza essere legato a un’azienda o a un datore di lavoro specifico.
I designer freelance offrono i loro servizi di progettazione a clienti che possono essere aziende, organizzazioni o individui che necessitano di supporto per i loro progetti di design.
Ricoprire questo tipo di ruolo comporta avere una grande autonomia e flessibilità nel proprio lavoro.
I freelancer possono scegliere i progetti su cui lavorare, stabilire i propri orari di lavoro e gestire in autonomia i propri clienti, dal proprio ufficio personale (o un qualunque posto attrezzato per lavorare).
Portare avanti la professione di freelancer richiede non solo competenze di design, ma anche abilità imprenditoriali e capacità di gestione del proprio lavoro e dei clienti.
I designer freelance devono essere in grado di promuovere i loro servizi, stabilire tariffe, gestire contratti e fornire un servizio professionale e di alta qualità per soddisfare le esigenze dei clienti.
Per quanto possa sembrare un mondo di fate ed unicorni, questo tipo di inquadramento lavorativo, non è sempre rose e fiori.
Da freelancer, ci si trova ad essere una sorta di un “one-person-studio”, stile di vita che decisamente non fa per tutti…
Ma entriamo un po’ più nel dettaglio.
Freelancer vs dipendente
Vi siete mai chiesti in cosa differisca il lavorare come freelancer e il lavorare come dipendente?
Oltre al comfort di un dipendente e la libertà di un libero professionista, le differenze sono numerose e significative.
Di seguito, alcune delle principali:
- Tipo di rapporto di lavoro: un dipendente lavora per conto di un’azienda o di un datore di lavoro specifico, seguendo le politiche, le procedure e le linee guida stabilite dall’azienda. Un freelancer, d’altra parte, lavora in modo indipendente e può assumere progetti da vari clienti senza essere legato a un’unica azienda.
- Autonomia e flessibilità: i dipendenti, di solito, lavorano secondo un orario fisso stabilito dall’azienda e devono seguire le direttive del datore di lavoro. Un freelancer ha maggiore autonomia e flessibilità nel determinare i propri orari di lavoro, scegliere i progetti su cui lavorare e gestire il proprio flusso di lavoro in modo indipendente.
- Dipendenza finanziaria: i dipendenti ricevono uno stipendio fisso o un salario regolare dall’azienda che li assume, mentre i freelancer guadagnano in base ai progetti che riescono a ottenere. Un freelancer deve gestire le proprie finanze in modo indipendente, considerando periodi di possibile mancanza di lavoro o fluttuazioni dei guadagni.
- Benefici e sicurezza sociale: i dipendenti spesso godono di benefici come assicurazione sanitaria, contributi pensionistici, ferie pagate e altri vantaggi forniti dall’azienda. I freelancer, essendo lavoratori autonomi, devono occuparsi autonomamente di tali benefici e spese, il che può comportare maggiori responsabilità finanziarie.
- Protezioni legali e contrattuali: i dipendenti sono protetti da leggi sul lavoro e spesso hanno contratti di lavoro che specificano i loro diritti e responsabilità. I freelancer, invece, generalmente operano attraverso contratti di servizio o accordi di lavoro autonomo che definiscono i termini e le condizioni delle loro prestazioni professionali.
- Opportunità di crescita e sviluppo: I dipendenti possono beneficiare di programmi di formazione aziendale, opportunità di crescita di carriera e sviluppo professionale offerti dall’azienda. I freelancer devono gestire autonomamente la propria formazione e lo sviluppo delle competenze, anche se possono partecipare a corsi o workshop esterni per migliorare le proprie capacità professionali.
Queste sono solo alcune delle principali differenze tra un freelancer e un dipendente.
La scelta tra queste due modalità di lavoro deriva dalle preferenze personali, dalle competenze professionali e dalle circostanze individuali di ciascuna persona.
Non c’è una risposta definitiva riguardo a quale delle due sia la migliore. Tutto dipende da quale soluzione percepiamo come più affine a noi stessi.
Quando è il caso di lanciarsi nella carriera di freelancer?
Non subito. Ci vuole esperienza.
Vedo tanti (troppi) designer alle prime armi, che magari hanno appena concluso gli studi, precipitarsi su Linkedin proponendosi come freelancer.
Nulla di più sbagliato, a mio parere.
Lanciarsi nella libera professione senza esperienza pregressa, può essere un casino.
Mi è capitato di confrontarmi con alcuni di questi ragazzi e ho notato, purtroppo, la totale mancanza di basi necessarie per giostrarsi in questo tipo di professione.
Non basta saper progettare interfacce bellissime e funzionali, ma è importante maturare varie hard e soft skill utili per autogestirsi come designer e per gestire il lavoro con il cliente.
Il mio consiglio spassionato, condiviso da altri professionisti senior con cui ho parlato, è quello di farsi almeno un paio anni in una azienda, agenzia o simili, in modo da essere accompagnati da persone competenti nel proprio percorso di crescita professionale.
Sono tanti gli aspetti fondamentali tra cui sapersi giostrare, tra cui:
- gestione del cliente
- gestione burocrazia, come contratti, preventivi, proposte progettuali, ecc
- capacità di organizzare il proprio tempo per mantenere una corretto equilibrio tra vita privata e lavoro
- capacità comunicare nel migliore dei modi
- capacità di dire “no”
- capacità di darsi delle priorità e, nel caso, di delegare ad altri collaboratori
- gestione di eventuali collaboratori
- avere un ambiente e un modo adatti per lavorare
Le cose a cui badare sono veramente tante, ma non per questo il lavoro da freelancer deve fare paura.
Come in ogni altra cosa, ci sono lati positivi e lati negativi. Tutto sta nel capire se possa essere lo stile di vita che fa per noi.
Può essere difficile, può non essere per tutti, ma può anche rivelarsi un modo di lavorare estremamente soddisfacente.
Io, ad esempio, non riesco ad immaginare una mia vita professionale, diversa da quella di designer freelance 😎
Se siete interessati a scoprire di più, Lorenzo De Francesco e Marco Rapaccini, in questo video, esplorano in maniera più concreta le domande da porsi prima di aprire Partita IVA.
Buona visione!